Stipulato Trattato di estradizione tra Italia e Emirati Arabi Uniti

Trattato di estradizione

Il 16 settembre 2015, il nostro ministro della giustizia Andrea Orlando, con il suo omologo Sultan bin Saeed Al Badi, ha sottoscritto un Trattato di estradizione e un Accordo di cooperazione giudiziaria in materia penale fra i due Paesi. Finisce così l’era in cui Dubai rappresenta il paradiso dei latitanti italiani.

L’Accordo ovviamente avrà le sue ripercussioni sul caso che riguarda nell’immediato la vicenda dell’ex parlamentare di Forza Italia, Amedeo Matacena, da tempo latitante proprio a Dubai. Il Matacena in Italia dovrebbe scontare una pena definitiva a tre anni per concorso esterno in associazione mafiosa. L’estradizione di Matacena era risultata impossibile data l’assenza di un accordo tra i due Paesi, ma ora, probabilmente, si potrà procedere.

Il comunicato del ministero della giustizia riporta: “Le due intese puntano a migliorare e intensificare la collaborazione fra Italia ed Emirati Arabi Uniti in materia di giustizia, alla luce, da un lato, della crescita dei rapporti economici, finanziari e commerciali e dell’aumento esponenziale del numero di connazionali residenti negli EAU e, dall’altro, dell’aumento delle richieste di estradizione e di assistenza giudiziaria formulate da parte italiana. In particolare, con il Trattato di estradizione i due Paesi si impegnano reciprocamente a consegnare persone ricercate che si trovano sul proprio territorio, per dare corso ad un procedimento penale o consentire l’esecuzione di una condanna definitiva. In particolare, con il Trattato di estradizione i due Paesi si impegnano reciprocamente a consegnare persone ricercate che si trovano sul proprio territorio, per dare corso ad un procedimento penale o consentire l’esecuzione di una condanna definitiva.

L’Accordo di mutua assistenza giudiziaria

impegna invece Italia ed Emirati Arabi Uniti a collaborare in materia di ricerca e identificazione di persone, notificazione di atti e documenti, citazione di soggetti coinvolti a vario titolo in procedimenti penali, acquisizione e trasmissione di atti, documenti ed elementi di prova, informazioni relative a conti presso istituti bancari e finanziari, assunzione di testimonianze o di dichiarazioni (ivi inclusi gli interrogatori di indagati ed imputati), espletamento e trasmissione di perizie, esecuzione di attività di indagine, effettuazione di perquisizioni e sequestri, nonchè sequestro, pignoramento e confisca dei proventi del reato e delle cose pertinenti al reato. L’accordo prevede inoltre che l’assistenza possa essere accordata anche in relazione a reati tributari e fiscali.”