Italia alla deriva giustizialista. Viviamo in uno stato di polizia penale e tributaria

La libertà dell’individuo

Alexandro Maria Tirelli sbotta duro: “Viviamo in una situazione contingente nella quale nessuno può essere sicuro dei suoi diritti, dei suoi beni, della sua libertà. In un mondo dove veniamo scannerizzati e controllati in ogni momento della nostra esistenza dallo Stato e dalle sue forze di Polizia, attraverso intercettazioni concesse troppo facilmente, come possiamo definire ontologicamente la libertà dell’individuo? Siamo monitorati anche sui social network, e spiati nelle nostre case per verificare se siamo possessori di un televisore, siamo retrocessi dallo status di cittadini a quello di sudditi. L’insieme dei cittadini, il popolo, non forma più il corpo sociale dal quale promana la libertà di autodeterminazione e la sovranità. Il cittadino non sceglie pressoché nulla, ma è diventato materiale umano da sfruttare finanziariamente da parte di un un gruppo limitato di potenti – la cosiddetta casta – che non è sostanzialmente selezionata da nessuno, ma si rigenera da se stessa attraverso una legge elettorale che è anticostituzionale.

Viviamo un momento storico molto difficile, il peggiore della storia repubblicana, ben peggiore a quello degli anni di piombo che perlomeno erano attraversati da tensioni ideali terribili ma genuine e sincere. Viviamo in uno Stato di polizia tributaria, di polizia giudiziaria. Viviamo in uno Stato che non è più una vera democrazia’, che mette in galera chi viene assaltato e si difende e lascia libera il ladro di appartamenti”.

Lo scopo di un blog

Se lo scopo di un blog è quello di informare, e nella specie informare la gente intorno alle tematiche del diritto penale, non si può negare che il questo stesso, formato dall’insieme delle le regole da non violare pena la galera, si compone di norme che si rivelano sempre più insidiose, pericolose ed ingiuste. Il tema su cui tutti dovremmo ragionare attualmente non è più quello delle libertà di, poiché al cittadino è stata negata ogni iniziativa individualista e personale, anche in campo economico. Il tema fondamentale è divenuto quello della libertà da, ovvero la necessaria ricerca della libertà dalle forze antidemocratiche ed anti nazionali che governo oggi la Repubblica Italiana.

Qui sotto si pubblica la definizione letteraria e giuridica dello stato di polizia, così come riportata da Wikipedia e da tutti i manuali giuridici. Si voglia ricordare che lo Stato di Polizia è quello da cui i popoli europei si sono liberati, lungo un cammino di lotta durato per 200 anni, che va dalla rivoluzione francese sino alla seconda guerra mondiale. Leggete pure e traete voi le conseguenze; siamo o un popolo di oppressi, schiavi di una giustizia penale inadeguata, incastonata in una costituzione materiale desueta, ingiusta ed asservita ad alcune potenze straniere.

Cos’è dunque lo stato di polizia?

È un sistema caratterizzato dall’intervento statale in economia, nella religione, nei costumi, nella salute e nella sicurezza. L’amministrazione ed il governo assume una tale complessità ed una supremazia de facto sulle assemblee rappresentative, da potersi definire un potere a sè stante, diverso da quello previsto e disciplinato per via costituzionale. Tale struttura finisce per condizionare tutti i poteri dello Stato, di cui tende ad assorbirne le funzioni.

Peculiarità di questo tipo di Stato è il riconoscimento di alcune posizioni soggettive ai singoli, tutelabili innanzi al giudice e rivendicabili anche contro i pubblici poteri, in maniera formale e fittizia più che sostanziale.

“Lo Stato di Polizia ha tuttavia coinciso, nella triste esperienza italiana, con l’uso esteso di forze di polizia per uniformare l’opinione pubblica alle decisioni, illuminate o meno, del governante di turno o di chi detiene il potere”, così Alexandro Maria Tirelli.