Affari carabinieri fino a 25mila euro per partita di droga

Accertamenti coordinati da Dda, 14 nel complesso gli indagati

Il guadagno per i carabinieri ‘infedeli’, per partita di droga, poteva arrivare fino a 25mila euro. E’ questo un dato contestato dagli inquirenti della Procura di Roma, Direzione distrettuale antimafia, ai militari dell’Arma arrestati oggi dai colleghi del Nucleo investigativo. Nell’ordinanza del giudice delle indagini preliminari Valerio Savio sono una ventina gli episodi contestati ai sottufficiali Antonio De Cristofaro, Massimiliano Marrone, Bruno Sepe e Claudio Saltarelli.

Le indagini si sono sviluppate riguardo un periodo di tempo tra maggio e settembre dello scorso anno. I ruoli erano chiari. I militari, a diverso titolo, affidavano lo stupefacente a soggetti di fiducia e Dia antimafiapoi come ultimo anello c’erano i pusher, quelli che materialmente dovevano rivendere la sostanza. Il pm Barbara Zuin e l’aggiunto Michele Prestipino hanno messo nero su bianco fatti attinenti l’hashish, la cocaina e la marijuana. Nell’indagine risultano indagate complessivamente 14 persone.

Altri soggetti finiti a Rebibbia sono Alessandro e Franco Benedetti; Francesco Impei; Xhafai Adriatik e Dario Chicca. Ai militari viene contestato anche il reato di peculato sia per la sostituzione delle sostanze con altre di qualità inferiore sia per l’appropriazione della droga che era sotto sequestro. Le intercettazioni – si sottolinea – indicano ruoli e responsabilità.

Fonte: ASKANEWS