Trattato di estradizione Italia – Cile

L’importanza dei trattati tra Italia e Cile confermano i radicati, intensi e duraturi rapporti che si sono instaurati tra i due Paesi. Sono rapporti che esistono da sempre e che coinvolgono a 360 gradi attività produttive ed economiche, sociali e culturali e che fanno in modo che entrambe le comunità di questi due Paesi che vivono all’estero – quindi, la numerosa comunità di connazionali italiani che risiedono in Cile e la comunità dei cittadini cileni che vivono in Italia – possano considerare entrambi i Paesi come casa propria.

Il primo dei due trattati è un trattato di estradizione, che impegna le Parti contraenti a consegnare le persone presenti sul proprio territorio ricercate dalle autorità giudiziarie dello Stato richiedente, o per avervi commesso un reato o per l’esecuzione di una pena detentiva, e lo fa nel pieno rispetto degli ordinamenti degli Stati contraenti e nel rispetto della nostra cultura giuridica.

Particolare rilevanza per la nostra tradizione e cultura giuridica, infatti, riveste l’articolo 5 dell’Accordo, che prevede, in caso di consegna lo Stato richiedente, il divieto di irrogare o applicare la pena di morte. Tale pena è stata abolita in Cile dal 2001 e l’ultima esecuzione risale al 1985 sotto la giunta militare, anche se non sono mancate negli ultimi anni proposte che mirerebbero a reintrodurla per alcuni reati di particolare gravità.

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